La lingua bulgara – Esercitazioni
Vi proponiamo ora una serie di esercitazioni per imparare a leggere correttamente i testi in bulgaro traslitterato. Gli esercizi consistono nel leggere una serie di brevi frasi in italiano, scritte però con il sistema scientifico di traslitterazione. Poiché riconoscerete le parole, che appartengono alla lingua italiana, sarete più facilmente in grado di riconoscerle e pronunciarle bene, e allo stesso tempo acquisirete dimestichezza con il sistema di traslitterazione.
Prima esercitazione
Cominciamo dai suoni di base, cercando di imparare a pronunciare correttamente singole lettere. Oltre agli esempi proposti nell’esercitazione che segue, potrete trovare in autonomia ulteriori parole o frasi in cui utilizzare i simboli della traslitterazione, esercitandovi in modo utile e divertente.
I. Cominciamo con la lettera g: abbiamo detto che in bulgaro la g è sempre dura, davanti a qualsiasi vocale, pertanto quando stiamo leggendo il testo di un canto o di una frase in bulgaro traslitterato, dobbiamo ricordarci di darle sempre il suono duro. Leggere la seguente lista di brevi frasi italiane e immaginate che dopo ogni g sia stata omessa la h, ma voi dovete leggerla ugualmente:
Misureresti la largezza e la lungezza?
Dite una pregiera per noi.
Lì si trova la giandola pineale.
Ha delle ungie molto curate.
Sono dei luogi molto belli!
Possiede delle dita large e lunge.
Abbiamo dei collegi molto in gamba.
Useremo siringe con agi molto sottili.
Abbiamo molti obbligi.
Dopo me lo spiegerai?
I Sette Lagi del Rila.
Pagerai in contanti?
Una buona crema contro le ruge.
Lo vuoi a rige o a pallini?
II. Passiamo ora alla lettera ž: abbiamo già detto che si tratta di un suono che non abbiamo nella lingua italiana, perciò possiamo fare riferimento solamente a parole provenienti da lingue straniere. L’esercizio è simile al precedente, leggete le seguenti brevi frasi:
Il bricolaž è il mio passatempo preferito.
È proprio un bižu.
Metteresti l’auto in garaž?
È bello il monte Fuži.
L’abažur sul tuo comodino è molto luminosa.
III. La lettera z corrisponde, come abbiamo visto, alla s dolce italiana. Nelle seguenti frasi osservate come la differenza fra la s (che corrisponde alla s sorda) e la z (che corrisponde alla s sonora):
Una roza molto profumata!
È una persona molto znella.
Il suo zguardo è molto luminoso.
Vorrei zmettere di fumare.
Occorre rizvegliare il pensiero.
Una muzica davvero bella!
I bambini possiedono grande fantazia.
IV. Introduciamo ora la lettera j, che corrisponde alla i corta:
Dove sei andato jeri?
Vjeni ad ajutarmi?
Andjamo al parco domani?
Abbiamo visto che l’alfabeto bulgaro include due vocali doppie, la Ю (i + u) e la Я (i + a). Esse si traslitterano rispettivamente ju e ja, proprio perché nel pronunciarle il primo dei due suoni della vocale doppia è la i corta. Pensiamo a parole come:
jacuzzi, Jugoslavia, Jalta, jurta, junior, Juventus, kajak e così via.
V. Quando nel testo traslitterato incontriamo la lettera h va sempre aspirata, come in inglese. La lingua italiana non utilizza questo suono, ma nella lingua inglese, ad esempio, la presenza o l’assenza della h aspirata dà origine a parole diverse, come ad esempio:
art (arte), senza acca aspirata – heart (cuore), con l’acca aspirata iniziale;
ill (malato), senza acca aspirata – hill (collina), con l’acca aspirata iniziale;
eye (occhio), senza acca aspirata – high (alto), con l’acca aspirata iniziale (e quella finale muta).
Altre parole inglesi abbastanza diffuse che ci possono far cogliere il suono dell’acca aspirata da utilizzare anche nella pronuncia del bulgaro sono: happy (felice), house (casa), hungry (affamato), hand (mano) e così via.
VI. La lettera č corrisponde alla c dolce italiana. La č rimane dolce di fronte a qualsiasi vocale, dunque le combinazioni ča, če, či, čo, ču vanno lette come cia, ce, ci, cio, ciu. La c dura, invece, viene traslitterata con la lettera k. Negli esempi che seguono, dunque, oltre che esercitarci sulla pronuncia della c morbida (č), mettiamola a confronto con la c dura (k).
Čao, kome staj?
Amo il čokkolato.
È una pentola di aččajo inossidabile.
Bravo, aj una buona pronunča!
VII. La lettera š corrisponde alla sc italiana. Come abbiamo già detto, il suono rimane sempre dolce qualsiasi sia la vocale che segue la š. Dunque ša, še, ši, šo, šu si leggono scia, sce, sci, scio, sciu.
Devo farmi uno šampo.
Potresti šendere un attimo?
Attento a non šivolare!
Domani è šopero?
Attento, non la šupare!
Abbiamo visto come il bulgaro possieda anche una consonante che include il suono della sc seguito da quello della t e pertanto traslitteriamo questa consonante come št. La parola inglese ashtag è un buon esempio di questa combinazione di suoni.
VIII. Veniamo adesso alla lettera c, quella che richiederà più attenzione nella lettura, in quanto la pronuncia è piuttosto diversa da quella che un madrelingua italiano potrebbe aspettarsi, infatti va letta come una z dura, come nella parola azione. Esercitiamoci, dunque, con le seguenti frasi:
I mjei nonni sono ancjani.
Einstein è stato un grande šencjato.
Bravo, aj fatto una buona acjone.
Veloče kome un aereo a reacjone.
Domani mi vorrej alcare presto.
Un caffé, ma senca latte!
IX. Il suono della lettera ă è fortemente caratteristico della lingua bulgara e non viene utilizzato nella lingua italiana. Non proporremo quindi delle parole che contengano questo suono, ma ricordiamo quanto abbiamo detto nella pagina introduttiva sulla pronuncia del bulgaro: se pronunciamo le consonanti dell’alfabeto italiano senza la vocale di accompagnamento i, subito dopo ogni consonante si produrrà con buona approssimazione il suono in questione. Vi consigliamo pertanto di esercitarvi in questo modo, per familiarizzarvi con il suono della lettera ă, che incontreremo così spesso nei testi dei canti in lingua bulgara.
X. Aggiungiamo qualche spiegazione sulla pronuncia della elle in bulgaro. Nelle lingue slave, e dunque anche in bulgaro, la l ha una pronuncia molto più dura rispetto alla nostra. Potremmo farcene un’idea pensando a come si pronuncia la parola inglese well: la punta della lingua tocca la zona alveolare (tra la radice degli incisivi superiori e le gengive) mentre il dorso della lingua si abbassa molto, assumendo una posizione concava. Ci sono anche alcune parole italiane che richiedono una pronuncia della l che si avvicina leggermente a quella slava: pensiamo alla parola alce o, ancora di più, al popolo degli antichi Volsci. In ogni caso l’ascolto della l pronunciata da un madrelingua sarà di grande aiuto per capire qual è il suono corretto: ascoltare i file audio e video dei canti fraterni sarà un modo per familiarizzarvisi.