Paneuritmia


08. Pljaskane – Battere le mani


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Testo traslitterato


Pljaskane

Eto go, ražda se krasivij den.

Eto go, slănceto kăm nazi grej.

Himni v gorata veselo ptičence pej.

Bodro igraem po rosni trevi i cvetja.

Svetlata radost obilno ni grej.

Sila v dušata bezspirno izliva ni tja.

Traduzione


Battere le mani

Ecco un bel giorno che nasce.

Ecco il sole che brilla su di noi.

Nel bosco un uccellino intona gioioso dei cantici.

Danziamo vivaci sull’erba, tra i fiori coperti di rugiada.

Una gioia radiosa e abbondante splende su di noi

e riversa continuamente forza nella nostra anima.

Descrizione dell’esercizio

1. La posizione di partenza dell’esercizio è quella assunta alla fine dell’esercizio precedente (piede sinistro avanti e braccia distese lateralmente). Sul primo tempo della prima misura si fa un passo avanti con il piede destro; contemporaneamente le braccia si chiudono e le mani, con un movimento arcuato, convergono verso il centro e vengono a contatto battendo leggermente fra loro all’altezza del viso (la descrizione del primo movimento continua con la foto successiva).

Dopo aver battuto fra loro, le mani si separano e si fermano per un attimo, con i palmi leggermente rivolti verso l’alto, prima che segua il movimento successivo.

2. Sul primo tempo della misura successiva si fa un passo avanti con il piede sinistro mentre contemporaneamente le mani, tracciando un movimento arcuato, si riportano nella posizione di partenza, con le braccia distese lateralmente e i palmi rivolti verso il basso. Per tutto l’esercizio si alternano i movimenti 1 e 2.

3. In corrispondenza dell’ultima misura dell’esercizio si fa un passo con il piede destro e le mani, dopo aver battuto fra loro, si fermano all’altezza del viso, con i palmi separati e leggermente rivolti verso l’alto. Questa è anche la posizione di partenza per l’esercizio successivo.

Approfondimenti

È la festa della libertà! Questi movimenti esprimono la liberazione dell’essere umano da tutti i legami innaturali e limitanti. Essi indicano i confini della libertà, indicano dove essa inizia e comunicano il fatto che essa è ormai è stata acquisita, come quando l’arrivo delle onde a riva indica che esse sono arrivate al confine e sono ormai libere di rifrangersi.

Questi movimenti rappresentano la gioia dell’anima che ha ottenuto la liberazione; tale è la gioia della farfalla che ha lasciato il bozzolo volando via; tale è la gioia del filo d’erba che ha mostrato il suo stelo di libertà al di sopra della scura e fredda terra; tale è la gioia del fiore che ha aperto per la prima volta il suo bocciolo ai raggi del sole.

dal libro “Panevritmijata”, Sofia, 1938