Altre conferenze per le riunioni fraterne – Anno 1939
26 agosto 1939, Izgrev (Sofia)
29. Tre cose preziose
Momento di riflessione.
Tre cose preziose vi sono nella vita, che l’essere umano deve assimilare correttamente: esse rappresentano le fondamenta su cui egli può edificare.
La prima cosa preziosa è l’amore, che apporta ricchezza nella vita. L’amore proviene appunto dallo Spirito e si manifesta principalmente in due modi: nel dare e nel ricevere. Là, da dove viene l’amore, è un luogo dove si elargisce; dunque è lo Spirito che dona. Là, dove fluisce l’amore, è un luogo dove si riceve, e poiché l’amore confluisce nell’anima diciamo che l’anima riceve. Pertanto, affinché l’amore si manifesti sono necessari un essere da cui provenga e uno che lo riceva. Il potere dell’anima umana risiede nell’accoglimento dell’amore. Quando un essere umano accoglie correttamente l’amore, nella sua anima sorgono pace, gioia e allegria e scompaiono tutte le contraddizioni nella sua vita; finché incorre in contraddizioni non ha ancora abbracciato l’amore. Sapendo questo, si cerchi la causa delle contraddizioni dentro di sé e non al di fuori. Le contraddizioni indicano che le finestre di casa vostra sono appannate, per cui la luce non può penetrarci liberamente: detergetene i vetri con un panno morbido e pulito per avere più luce.
La seconda cosa preziosa nella vita è la saggezza, che apporta luce e conoscenza. La forza dello spirito umano si cela nella luce e nella conoscenza che egli riceve.
La terza cosa preziosa nella vita dell’uomo è la verità, che apporta libertà: non è libero chi non ha acquisito i valori della libertà. Si dice nella Scrittura: «La Verità ti renderà libero».1Gv 8,32.
Solo l’uomo libero può agire. Solo l’uomo libero può applicare l’amore. Solo l’uomo libero può applicare la conoscenza e la luce. Solo l’uomo libero può vivere.
Tutti coloro che ascoltano la Parola ascoltino secondo le leggi dell’Amore, della Saggezza e della Verità; se non ascoltano secondo tali leggi non comprenderanno i valori che l’Amore, la Saggezza e la Verità portano in sé. Chiunque può pronunciare le parole “Amore, Saggezza e Verità”, ma ogni enunciazione di queste parole ha contenuto e significato diversi.2A seconda della convinzione interiore e della forza spirituale di chi le pronuncia. (N.d.T.) Chiunque può cantare, ma tra l’esecuzione di un cantante di genio e quella di uno ordinario v’è grande differenza; enorme divario sussiste tra l’artista geniale e quello comune, tra un oratore di genio e uno banale. Cantanti, musicisti, artisti, oratori ordinari sollevano solo polvere nella loro vita.3L’espressione “sollevare polvere” sta qui per “fare clamore esibendo il proprio ego, la propria personalità”. (N.d.T.) Anche il pulviscolo ha la sua funzione, perché contribuisce alla condensazione delle gocce di pioggia.4Qui il Maestro parla da un punto di vista prettamente scientifico, infatti la presenza di pulviscolo atmosferico risulta essenziale per la formazione dell’acqua piovana. (N.d.T.) L’acqua piovana forma il fango, subito impiegato dal mastro d’arte geniale per farne bellissimi vasi. Pertanto chi non riesce a formare gocce di pioggia dal pulviscolo, e dalla pioggia fango, e dal fango bei vasi, non è artigiano di genio.
Molti desiderano sapere se sono amati da qualcuno in particolare: solo chi ha del genio viene amato, perché, impiegando pulviscolo e gocce d’acqua, sa come ricavare fango e plasmare bellissimi vasi. Pertanto, chi soffre senza riuscire ad aiutarsi è un uomo comune. Se dalla polvere e dal fango che avete non potete plasmare un’azione luminosa siete persone comuni. Una volta giunti sulla Terra bisogna essere straordinari, diventare scultori: modellare, grazie a pulviscolo e fango, bellissime statue per il futuro.
Alcuni si considerano buoni e amorevoli: la bontà e l’amore si manifestano al di fuori del tempo ma le loro conseguenze restano nel tempo. Tutto ciò che si manifesta al di fuori del tempo è eterno, cioè dura per sempre, invece il manifesto non rimane per sempre. Entrando in una sala illuminata ne vedete tutto l’arredamento, i quadri, le statue, ma non appena si spegne la luce tali immagini scompaiono. Finché avete la luce vi trovate nel mondo reale; non appena la luce scompare siete nel mondo illusorio, quello delle ombre. Sei felice, ma in un momento la tua felicità scompare; ami, ma in un attimo il tuo amore cessa; sei libero, possiedi conoscenze, ma a un certo punto la tua libertà e conoscenza scompaiono.
Amore, conoscenza, libertà che appaiono e scompaiono non portano in sé i valori della vita.
Vi giustificate con le vostre condizioni attuali: se cominciate a lamentarvi, vivete nel transitorio, nelle ombre della vita. L’Amore, La Saggezza e la Verità non tollerano alcun commento. L’Amore ideale è in costante crescita e aumento, e riguarda tutti gli esseri creati da Dio. Cose reali sono solo quelle create da Dio, tutte le altre sono irreali, appaiono e scompaiono come ombre. Pertanto, per l’essere umano ha valore solo ciò che Dio ha creato: il corpo, il cuore, la mente, l’anima e lo spirito. Considerateli un tesoro e non vendeteli per nessun motivo. Ognuna di queste cose di valore possiede il suo linguaggio specifico. L’uomo contemporaneo comincia solo ora a imparare il linguaggio del cuore; chi non lo conosce vuole comunicare i propri sentimenti attraverso il linguaggio comune. Al cuore non servono parole: c’è bisogno di chiedere a qualcuno se vi ama? Prestate orecchio al suo cuore e sentirete come parla. Ascoltando un cantante, c’è forse bisogno di chiedergli come canta? Se glielo chiedete allora siete sordi, il vostro orecchio non percepisce i toni. L’orecchio è competente, si accorge se chi canta è intonato o no.
Se il cantante non è in grado di veicolare l’amore e i valori della vita tramite l’orecchio sinistro del suo ascoltatore, e attraverso quello destro la luce e la conoscenza della saggezza, non è un vero cantante. E se l’ascoltatore non riesce a recepire l’amore e i valori della vita attraverso l’orecchio sinistro e la luce e la conoscenza della saggezza attraverso l’orecchio destro, non ha udito nulla: ha ascoltato con le orecchie tappate.
Guardare e non vedere, ascoltare e non sentire significa vivere al di fuori del Mondo divino. La parola, il canto, la musica sono grandi doni che Dio ha dato all’uomo: dove c’è parola, canto e musica, là Dio è presente e parla all’uomo attraverso la Sua Parola, attraverso il canto, attraverso la sublime armonia.
Se le vostre orecchie fossero aperte udireste il canto d’amore degli angeli: “O uomini, creati a immagine e somiglianza di Dio, ascoltate la voce del vostro Creatore, del Padre vostro, che oggi parla. Ascoltatelo, come anche noi Lo ascoltiamo. Compite la Sua Volontà come la compiamo anche noi. In questo è il senso della Vita immortale”.5Le parole in corsivo corrispondono al testo del canto “Pesenta na Angelite” (Il canto degli Angeli), annotato successivamente dalla cantante Liljana Tabakova il 15 aprile 1943. (N.d.T.)
Cristo dice: «Io sono la porta».6Gv 10,7. La porta rappresenta l’amore: ognuno deve passarci attraverso per entrare nella sala di ricevimento, la sala della luce e della conoscenza. Qui troverà la verità e la libertà. Essere liberi significa conoscere Dio, aver abbracciato la conoscenza e la luce che la saggezza porta con sé. Amare significa aver abbracciato la Vita sublime. Per acquisire l’amore che dà senso alla vita e apporta gioia e allegria all’anima bisogna rinunciare agli oratori, cantanti, musicisti, artisti ordinari che non sollevano altro che polvere attorno a sé. Per acquisire la saggezza che rende l’uomo forte e potente bisogna rinunciare a quella conoscenza che apporta buio e oscurità alla coscienza. Per acquisire la verità che dà libertà l’essere umano deve rinunciare alle illusioni che lo limitano. L’amore trasforma i dolori in gioie, le avversità in ricchezze; tendete all’amore che porta i valori della vita.
Io vedo già qui e là spuntare piccoli fiorellini, bagnati da piccole sorgenti; io sento già gli uccellini cantare e i bambini giocare spensierati. Lontano all’orizzonte io vedo sorgere il Sole divino: i primi due raggi sono quelli del divino Amore e della divina Saggezza, che si uniscono in uno per formare il raggio della divina Verità e divina Libertà. Siate contenti e allegri per ciò che ora giunge.
Vi auguro ora che i raggi del divino Amore e della divina Saggezza scaturiscano dal vostro cuore e dalla vostra mente e si uniscano per formare il raggio della divina Verità, e che diventiate forti e liberi. Accogliete questi raggi in voi stessi per avere abbondante vita, conoscenza e libertà da dedicare al servizio di Dio, Che vi ha dato tutto. Non inquietatevi per voi stessi, né per il mondo: un nuovo, eccellente mondo verrà creato. L’uovo è già sotto la chioccia: dopo venti giorni il guscio si schiuderà e ne uscirà fuori una nuova vita, il gallo del nuovo giorno. Il suo “chicchirichì” saluterà il nuovo giorno ̶ il giorno della nuova cultura, del Sole divino. Il mondo futuro sarà un mondo di amore e comprensione reciproca, un mondo di fratellanza e libertà.
Gli uomini di oggi sono sottoposti a prove e tribolazioni da affrontare: per farcela, devono essere ragionevoli, mettere ogni cosa al proprio posto, secondo la sua funzione. L’anziano scelga un indumento adatto a sé, anche l’adulto ne scelga uno adeguato, il giovane faccia altrettanto ̶ secondo la sua corporatura ed età ̶ e anche il bambino scelga un vestito da bambino. Se si confondono i vestiti s’incontrerà inevitabilmente la sofferenza: ogni pensiero, ogni sentimento e ogni azione devono andare al posto giusto, secondo la loro forma. Le sofferenze umane sono dovute allo scambio avvenuto tra i beni di Dio: ognuno ha preso quel bene che non gli era destinato. Per ogni bene che vi arrivi avete l’obbligo di inviarlo a destinazione: ecco perché si dice di non trattenere i beni che ci arrivano. L’ultimo bene, quello reclamato da nessuno, è per voi: da ciò riconoscerete quale bene è destinato a voi.
Se siete invitati a un banchetto prendete l’ultimo posto, e sarà il padrone di casa, al suo arrivo, a stabilire il posto che vi spetta. Osservate la stessa regola anche nei confronti di Dio: se Dio vi chiama alla Sua mensa sistematevi intanto all’ultimo posto, poi sarà Egli a indicarvi che posto occupare. Il posto di un uomo è determinato dal suo spirito, dalla sua anima, dalla sua mente e dal suo cuore: è questo che ne determina il servizio e la predestinazione nel mondo. Se prendete posto in tal modo nessuno potrà togliervelo. Quindi, quando una persona prenderà il posto che le corrisponde secondo il suo spirito, anima, mente e cuore, Dio le parlerà: se Dio vi parla significa che Lo avete già conosciuto. Dio visita solo coloro il cui cuore, mente, anima e spirito sono a posto; quando Dio gli farà visita sperimenteranno grande gioia.
Alcuni dicono che la funzione del cuore è di far circolare il sangue nel corpo, rifornendo tutte le cellule dell’organismo, in modo che nessuna resti senza nutrimento. La mente, invece, ha il compito di inviare l’energia mentale ̶ cibo per tutte le cellule cerebrali. Il compito della verità è di liberare tutte le cellule dell’organismo umano dalle condizioni restrittive in cui si trovano; allora capiranno di avere un padrone geniale che si prende cura di loro.7Perché, secondo il Maestro, in ogni cellula del nostro corpo si trova un’anima vivente e ragionevole, che in futuro assumerà il nostro stesso rango. (N.d.T.) Ciò che Dio è per l’uomo, tale è l’uomo per le sue cellule. Bisogna che l’uomo rieduchi dentro di sé tutte le cellule insoddisfatte rendendole contente e felici, affinché un giorno possano riconoscerlo come loro buon padrone. Oggi solo una parte delle cellule dell’organismo umano riconosce la signoria dell’uomo, mentre un’altra parte non lo riconosce, dicendo: “Il nostro padrone è assente; noi mangiamo e beviamo, ma chi mangia e chi pagherà non si sa, qui regna totale anarchia”.
«Io sono la porta» dice Cristo. La porta rappresenta l’Amore: chi vi entra, uscirà e troverà da pascere. Il pascolo rappresenta la divina Saggezza, alla cui luce si sviluppano tutte le ricchezze previste da Dio.
Oggi vi siete riuniti qui: in virtù di cosa è avvenuto questo incontro? In virtù dei vostri cuori, delle vostre menti, delle vostre anime e dei vostri spiriti. Siccome Dio vi ha riuniti tutti insieme, sarà presente anch’Egli fra di voi.
Vi auguro, già da oggi, di vedere la presenza di Dio ovunque e di fare ciò che finora non avete mai fatto. Che cosa dovete fare? Resuscitare i morti, illuminare gli ignoranti, liberare gli schiavi. Compiendo questo interiormente, potrete farlo anche esteriormente. Liberate la vostra mente, il vostro cuore, la vostra anima e il vostro spirito e diventate servitori del Signore che oggi vi parla. Chi non riesce a farlo da solo, lo lasci nelle mani di Dio: Egli lo farà.
Conferenza del Maestro tenuta il 26 agosto 1939
alle ore 5.00 a Izgrev – Sofia
Traduzione a cura di Valentina Genčeva e Michela Piccoli. Il testo bulgaro originale è tratto dal volume Ezikăt na Ljubovta, besedi ot Učitelja dăržani pri Sedemte Rilski Ezera prez ljatoto na 1939 g. (Il linguaggio dell’Amore, discorsi del Maestro tenuti ai Sette Lagi del Rila nell’estate del 1939), prima edizione, Sofia 1939.