Altre conferenze per le riunioni fraterne – Anno 1930

23 luglio 1930, Sette Laghi di Rila

30 luglio 1930, Sette Laghi di Rila

1. Intuizione


Se un uomo cammina attraverso dei luoghi rocciosi e batte una gamba o una qualsiasi altra parte del corpo sente dolore. A cosa è dovuto quel dolore? All’urto, il quale non è altro che la trasmissione di un certo tipo di energia di cui l’uomo non ha bisogno. Dunque, tutto ciò che non è necessario all’uomo provoca dolore. Contrariato per aver battuto, l’uomo dice: «Come mai non si è trovato nessuno per sistemare questo sentiero?». La mano dell’uomo non può sistemare ciò che la Natura ha disposto. Se un sentiero di montagna deve essere spianato sarà la Natura la prima a farlo. Le forze umane non sono in grado di sistemare i percorsi della Natura: lì operano forze differenti.

Per ora all’essere umano sono stati assegnati due compiti: il primo è quello di ricevere la linfa dal proprio cuore e di dirigerla verso la propria mente; il secondo è quello di sviluppare la propria mente per comprendere i sentieri di Dio e le leggi con cui il mondo è stato creato. Sviluppare la propria mente significa rinforzare il pensiero; se il pensiero dell’uomo è forte, egli può ricevere le ricchezze di Dio e trasmetterle, diventando conduttore del Divino. Se il pensiero dell’uomo è debole egli non può realizzare nulla: di un uomo simile si dice che non è sviluppato. Per quanto possa essere istruito, se l’uomo non è in grado di utilizzare le grandi ricchezze della vita, il suo sapere è effimero; se invece riesce a trarne beneficio, allora è veramente colto, saggio. Se non riesce a beneficiare delle ricchezze della vita, per quanto possa accumularne, rimarrà sempre ignorante. Cosa direste di un cammello che avete caricato di pietre preziose e oro? Carico di cose preziose o senza alcun carico, un cammello rimane sempre un cammello! Anzi, se non è carico sarà più contento della sua condizione, si muoverà più facilmente. Dunque, se l’uomo non può utilizzare le ricchezze come si deve, queste ultime gli causeranno dolore. Tutto ciò che provoca dolore all’uomo gli è estraneo, ed egli deve liberarsi delle cose che per lui sono estranee e inutili.

Come può sapere l’uomo quali cose sono utili per lui e quali non lo sono? Attraverso l’intuizione. L’intuizione è una percezione divina che è presente in ogni essere umano, ma non è ugualmente sviluppata in tutti. Chi ha sviluppato questa percezione dentro di sé può verificare da solo ogni cosa. Così come non vi è alcuna necessità di cercare un professore per farsi dire che un limone è acido, allo stesso modo non è necessario dimostrare le cose a chi possiede l’intuizione. Se qualcuno vuole sapere quanto possa essere aspro un limone prenderà un coltello, lo taglierà e lo assaggerà. Se invece desidera verificare qualcosa che va al di là dei suoi cinque sensi, userà la propria intuizione e saprà tutto ciò che gli interessa. Consapevole di questo, l’uomo dovrebbe consultare la propria intuizione. Se ti trovi in una situazione difficile e non riesci a risolvere una certa questione, rivolgiti alla tua intuizione: essa ti dirà come agire. L’intuizione è una percezione veridica che non mente mai. L’intuizione, in quanto percezione divina, è come il capitano di quella nave che è l’uomo, e finché l’uomo ascolta questo capitano, generalmente non può sbagliare. La mente, il cuore e la volontà sono servitori di questo capitano: se lo ascoltano e gli obbediscono l’uomo vive bene, ma se non lo ascoltano la vita dell’uomo devia dalla retta via.

Cristo dice: «In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio».1La Sacra Bibbia (Gv 3,3). Coloro che non capiscono la legge pensano che per un uomo sia difficile nascere. Per un chicco di grano è forse difficile germogliare? Seminate un chicco di grano nella terra, in condizioni favorevoli, e lasciatelo libero: esso crescerà, fiorirà e darà frutto. È forse difficile rinforzare il bene in voi stessi? Per quanto sia piccolo il bene in voi, se gli offrite condizioni favorevoli per svilupparsi esso si accrescerà e darà frutti. Se le persone non riescono nel bene è perché non gli offrono condizioni favorevoli. A volte le persone sono tenaci nel male, in ciò che è negativo, poiché gli concedono buone condizioni per svilupparsi. Ad esempio, sentite qualcuno dire che è un incapace: egli mantiene ininterrottamente questo pensiero nella sua mente e non si mette al lavoro. Cosa significano le parole “non sono capace”? Non sei capace di guadare a piedi un fiume profondo se non c’è un ponte, ma se il ponte c’è, allora sei capace di attraversarlo. Dunque, se manca un ponte e non puoi guadare il fiume devi diventare capace di costruirne uno e passarci sopra. Il motivo per cui due persone non si amano è che non vi è un ponte fra di loro; che ognuna di loro getti un asse e il ponte sarà pronto! Una volta che il ponte sarà pronto verrà anche l’amore. Qualcuno si lamenta del fatto che nessuno lo ami: cosa deve fare perché le persone lo amino? Dovrebbe coltivare un campo di piante da frutto in un luogo di passaggio e offrire frutti – mele, pere, prugne, angurie, meloni – a tutti quelli che passano nei pressi del suo giardino. In breve tempo stringerà buone relazioni di amicizia con le persone, che inizieranno ad amarlo. Ognuno ha dentro di sé luoghi incolti nei quali dovrebbe piantare frutti di buona qualità. Dopo cinque anni al massimo otterrà dei frutti grazie ai quali potrà creare legami con le persone, e queste cominceranno ad amarlo.

È bene piantare ogni giorno un buon pensiero nella vostra mente e un buon sentimento nel vostro cuore, per avere qualcosa da distribuire ai vostri cari. È una bella cosa veder crescere nell’anima di una persona fiori profumati e dai molti colori. Piantando fiori profumati e frutti di buona qualità nel giardino della sua anima, l’essere umano crea le condizioni perché si manifesti l’amore per il suo prossimo.

In quanto allievi voi dovete lavorare per acquisire l’Amore senza aver paura della vostra vita passata: il passato è necessario quanto il presente, è un preludio al presente stesso. L’essere umano impara dal proprio passato: senza le esperienze del passato la nuova vita gli rimane inaccessibile. Non è rilevante che i ricordi del passato siano buoni o cattivi: le cose appaiono buone o cattive da un punto di vista umano, ma non dal punto di vista della Natura, che utilizza ogni cosa. Dunque, se pensi che la vita non sia buona e non abbia senso vivere, guardala con l’occhio della Natura, nella quale tutte le cose hanno un senso. E allora, se pensi di non essere capace di fare qualcosa con la mente e con il cuore, assegna questo compito all’intuizione, che realizzerà tutto ciò di cui ti consideri incapace.

Quando si parla alle persone del lavoro consapevole su se stesse, del servire Dio, esse dicono che al momento non si dedicano a questo lavoro. Un giorno, quando diventeranno pure e sante, allora serviranno Dio. Perché? Perché pensano che oggi, nella loro vita peccaminosa, Dio non possa amarle, ma si ingannano. Se desiderano servire sinceramente Dio, che comincino fin da subito. Se rimandano questo a un futuro in cui diventeranno sante e pure, hanno molto da perdere. Non è facile per l’essere umano perseguire una vita pura e santa: si tratta di un lavoro che richiede secoli, non si può realizzare in un giorno. Per quanto riguarda i rapporti di Dio con l’uomo, essi rimangono gli stessi in tutti i tempi e in tutte le epoche: Dio in Sé è immutabile. I rapporti che Dio ha con gli esseri umani e con tutte le creature viventi sono diversi in apparenza, ma sono uguali nella sostanza. In altre parole, interiormente Dio ha dato a tutti gli esseri umani le stesse possibilità, ma le condizioni esterne sono differenti a seconda delle necessità di ciascuno. Qualcuno dirà di essere un peccatore, di aver commesso dei peccati: se sbaglia, l’uomo non deve rammaricarsi, ma trarre una lezione dal suo errore. Quando sbaglia egli deve rallegrarsi perché gli è stata data la possibilità di manifestare una sua virtù. Più  l’errore è grande  più dovrà essere grande la virtù che egli manifesterà. È a queste persone che si riferisce il versetto: «Tutto ciò che accade nella vita dell’uomo che ama Dio si trasformerà in bene».

Molti sbagliano perché vogliono acquisire tutto immediatamente. Questo è impossibile. Si può mangiare tutto il cibo in una volta sola? Non è meglio, invece, mangiarne un po’ ogni giorno? Non è meglio che l’uomo comprenda un po’ ogni giorno, anziché tutto in una sola volta? Per arrivare a una comprensione profonda della vita si ha bisogno di particolari condizioni. Per comprendere la vita di un certo animale l’uomo deve immedesimarsi nella sua situazione, deve capire la sua mente e il suo cuore. Solo a questa condizione l’animale è pronto a servirlo. Adesso, non avendo alcun legame con l’essere umano, l’animale fugge da lui. Per comprendere la vita degli angeli l’uomo deve entrare in relazione con le loro menti e i loro cuori, perché senza tale connessione non può esistere alcuna comprensione.

E così, se volete comprendere le cose così come sono in realtà, affidatevi alla vostra intuizione: qualunque cosa essa vi dica, credetele. Se continuate a credere alla vostra mente e al vostro cuore e vi lasciate guidare da loro, siete sulla cattiva strada. I servitori non possono guidare il proprio padrone! Se si affida a loro, essi smarriranno sicuramente la strada. Se vuoi conoscere qualcosa affidati alla tua intuizione. Per quanto tu possa studiare e filosofare, è improbabile che tu possa imparare in mille anni quello che riusciresti a imparare in un solo giorno attraverso l’intuizione. Per mezzo di essa puoi riuscire a sapere com’è la vita sul Sole e sulla Luna, mentre con la sola mente potresti a malapena sapere di quali elementi è composto il Sole. Qualcuno dirà che è in grado di comunicare con il Sole: se è così, ci dica qualcosa di peculiare sulla vita e sulle creature che lo abitano. Ad esempio, se parlaste delle persone che abitano la Terra, direste che tutti respirano, pensano, provano dei sentimenti e si muovono.

Poiché siete venuti in montagna, avete le condizioni per manifestare il bene in voi stessi. Ad esempio, se inciampate in un sasso non arrabbiatevi, ma chinatevi con calma e spostatelo, in modo che non faccia inciampare i passanti. Se finite in una piccola pozzanghera e vi sporcate, fermatevi e ripulitela. Quando vedete i pini mughi non comportatevi con disprezzo verso di essi, ma riflettete sulla loro vita, sulle condizioni in cui si trovano, per trarne una lezione di pazienza. Prendete un po’ di pura cenere di pino bruciato, setacciatela bene e utilizzatela come rimedio. Quando avete qualche malessere prendete un po’ di questa cenere con la punta di un coltello, versatela in una tazza di acqua calda, e quando si sarà depositata bevete l’acqua. Quando camminate per le montagne siate grati per tutto ciò che vedete: la montagna, con la sua vegetazione, rappresenta l’opera di magnifici operai che vi hanno lavorato nei secoli. Tutto ciò che essi hanno fatto ha un suo senso e significato. Quando lavora, il genio riempie di significato la sua opera. Cosa dire, allora, di quei grandi e geniali artigiani che lavorano nella Natura?

E così, siate energici, allegri e forti: la forza dell’essere umano risiede nel fatto che Dio opera in lui. Finché la vita scorre, il fiume è vigoroso, ma se la vita svanisce la stessa cosa accade anche alla forza del fiume. Dunque, la forza non sta nel fiume, ma nella vita che fluisce attraverso di esso. Per lo stesso motivo dico: la forza non risiede nella coscienza umana, ma nella vita, che proviene da Dio e scorre nell’uomo. Sapendo questo, fate attenzione a non ristagnare, a non ostruire la strada al Divino in voi stessi. Se ristagnate le vostre impurità entreranno dentro di voi invece di uscire fuori. Non occludete le condutture della vostra canalizzazione, attraverso cui fuoriescono le impurità, ma liberatele per permettere a ciò che è buono e puro di penetrare dall’esterno. Mantenete le vostre condutture aperte al bene che affluisce dall’esterno e scorre verso l’interno e al male che dall’interno fuoriesce verso l’esterno. Se realizzerete questo la vostra vita si sistemerà, come Dio ha previsto.

Intonate il canto Dio è Amore.

Lo Spirito Divino, l’Amato delle nostre anime, compirà ogni cosa per noi.

Lezione del Maestro tenuta mercoledì 23 luglio 1930 presso i Sette Laghi

  


Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro  

Пътят на ученика – Съборно слово – 1927-1930

(La via dell’allievo – Conferenze per gli incontri fraterni – 1927-1930)

Edizioni Byalo Bratstvo, Sofia, 2010 (pagg. 398-403).

Traduzione a cura di Valentina Gencheva e M. Antonio Salvemini

2. La cameretta segreta


Preghiera
segreta2Momento di preghiera personale silenziosa.


Leggerò una parte del sesto capitolo del Vangelo di Matteo.

«Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra» (Mt 6,3). La mano destra è espressione del cuore intelligente, divino, mentre la sinistra è espressione della mente umana. Per questo è detto: quando il cuore intelligente e divino fa qualcosa, la mente umana non deve sapere cosa esso sta facendo.

«E il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà palese ricompensa» (Mt 6,4). La preghiera, dunque, va fatta segretamente, poiché Dio vede ciò che è segreto; se viene fatta palesemente, essa è per la gente. L’uomo non prega perché la gente lo veda, ma per ricevere qualche beneficio di cui ha bisogno. La preghiera è un metodo per ricevere delle ricchezze divine.

«Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta segreta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto» (Mt 6,6). La parola porta va intesa qui come porta dell’amore. Entra nella tua cameretta segreta, chiudi la porta dell’amore, e in questo modo prega Dio in segreto.

«Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome» (Mt 6,9). Che sei nei cieli e nella mia anima, poiché l’anima proviene dal cielo.

«Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra» (Mt 6,10). Sia fatta la Tua volontà, come in cielo, così nella mia anima.

«Dacci oggi il nostro pane quotidiano» (Mt 6,11). Con l’espressione pane quotidiano non s’intende solo il pane fisico, di cui la mente umana e il cuore umano hanno costantemente bisogno.

«Rimettici i nostri debiti, come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno, perché tuo è il regno e la potenza e la gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Mt 6,12-13). Quando arrivano le tentazioni? Quando l’uomo non compie la volontà di Dio. Se l’uomo, anziché compiere la volontà di Dio, mostra disobbedienza, ricade inevitabilmente in qualche tentazione. Se la volontà di Dio è che tu aiuti una persona povera, ma ti rifiuti di farlo, non passerà molto tempo prima che qualche ladro venga a derubarti. Nel mondo tutte le catastrofi e i fallimenti sono dovuti alla disobbedienza. Di conseguenza, se vi viene dato un ordine divino o una prescrizione divina, realizzateli immediatamente. Se non lo farete di vostra volontà, vi costringeranno a farlo con la forza, ma passerete attraverso grandi sofferenze.

È detto nelle Scritture: «Ama il tuo prossimo come te stesso» (Mt 22,39). Dunque, se ti si dice di dare qualcosa al tuo prossimo, lo darai come se lo dessi a te stesso. Se sei pronto a comprarti un abito da duemila leva,3Il lev (al plurale, leva) è la moneta bulgara, tuttora in uso. sarai pronto anche a comprare quello stesso abito per il tuo prossimo: così deve agire l’uomo quando Dio glielo ordina. Tuttavia, se viene a casa vostra qualcuno che finge di essere povero ma possiede più di voi, siete liberi di agire come ritenete sia bene: se non gli darete nulla non vi verrà attribuito alcun peccato. Quando Dio vi ordina di fare qualcosa, Egli sa chi ha bisogno del vostro aiuto. Cristo ha detto: «Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha» (Lc 3,11). Questo versetto si riferisce a quei poveri per i quali Dio intercede.

«Rimettici i nostri debiti, come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori» (Mt 6,12). Direte: «Come è possibile amare il proprio nemico? Come posso perdonarlo?». Immaginatevi che accanto al vostro nemico ci sia il suo angelo, che ama allo stesso tempo sia lui sia voi. Che cosa fareste? Non dovreste fare del bene al vostro nemico e perdonarlo, per amore di colui ama voi? Siate pronti a fare del bene al vostro nemico in virtù di colui che ama sia voi sia lui, ed egli non rimarrà in debito con voi. A queste condizioni ha senso amare il proprio nemico. Per essere pronto a perdonare, l’essere umano deve avare una buona disposizione e amore verso Dio.

«Quando digiunate, non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno» (Mt 6,16). Qual è il significato del digiuno? Digiunare ha senso se ci si prepara per un banchetto. Se un principe v’invitasse a un banchetto, come dovreste andarci, affamati o sazi? Per apprezzare il valore del cibo, dovreste andarci affamati. La stessa legge vale anche per il cielo: se vi invitano in cielo andateci affamati, per comprendere il valore delle ricchezze che lì vi daranno. Se andate al cospetto di Dio andateci affamati, per aver dove mettere ciò che Egli ha preparato per voi. Siate affamati della Parola, dell’Amore di Dio, per ricevere quanto vi viene dato e per utilizzarlo in modo intelligente.

«Non vi fate tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore» (Mt 6,19-21).

Dagli ultimi versetti si evince che l’uomo deve portare il proprio tesoro là dove non lo si può perdere; se lo porta in qualche banca terrena, egli ci penserà continuamente per paura che accada qualcosa e che possa perdere ciò che ha depositato. Quindi, se possiedi qualche tesoro, depositalo nella banca divina del cielo, cosicché, quando ci pensi, almeno in questo modo tu possa legarti al cielo. Chi non ha depositato nulla nelle banche divine non pensa al cielo, e talvolta lo costringono con la forza a pensarci. Una donna che è contenta della propria vita, del proprio marito e dei propri figli non pensa al cielo, ma se a un certo punto prendessero suo marito dalla terra e lo portassero nella banca divina, anche questa donna, volente o nolente, comincerebbe a pensare al cielo. L. D. Moody,4Lyman Dwight Moody (1837-1899) è stato un evangelista ed editore statunitense, fondatore della Moody Church, della Northfield School e della Mount Hermon School nel Massachusetts, nonché del Moody Bible Institute e della Moody Press. È stato un predicatore molto famoso in America e in Europa all’epoca della giovinezza del Maestro Beinsa Duno, e si dice che durante la sua vita sia riuscito a convertire a Cristo circa un milione di persone. un predicatore americano, raccontava così la sua esperienza: «Finché nessuno dei miei cari era partito per l’altro mondo, mi immaginavo che in cielo abitassero soltanto Dio e gli angeli. Quando mio padre è partito per l’altro mondo ho cominciato a pensare anche a lui; alla morte di mio padre è seguita quella di mia madre e così ho cominciato a pensare a Dio, agli angeli, a mio padre e a mia madre. Dopo di loro sono morti i miei fratelli e le mie sorelle, e poi ho perso anche i miei migliori amici. Quando le persone a me care che sono partite per l’altro mondo sono diventate più numerose di quelle che erano rimaste sulla terra, ho cominciato a pensare di più al cielo: a Dio, agli angeli, a mio padre e a mia madre, ai miei fratelli e sorelle, agli amici. Il cielo è diventato un luogo per me intimo, natìo».

«Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre» (Mt 6, 22-23). La parola occhio indica la coscienza dell’uomo. Dunque, se la coscienza dell’uomo è pura, tutto il suo corpo sarà puro.

Mi soffermerò sul sesto versetto del capitolo che è stato letto: «Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta segreta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà palese ricompensa» (Mt 6,6).

Il luogo segreto, cioè la cameretta segreta in cui l’uomo deve entrare, è la verità dentro di lui. La verità è quella regione intima in cui l’uomo deve raccogliersi e pregare: se non vi entra, la sua preghiera non verrà accolta. È detto nelle Scritture che la verità vi renderà liberi. Quando entra nella regione della verità l’uomo deve avere gli ausilî necessari, ma deve anche sapere come pregare. Molti chiedono se sia possibile fare a meno della preghiera. Non è possibile farne a meno: essa è per l’uomo una necessità interiore. Se la preghiera diventasse per lui un’intima necessità, l’uomo pregherebbe in modo naturale, senza alcuna costrizione o pressione esterna. Pregare sarebbe per lui tanto naturale quanto mangiare, respirare, sentire o pensare. In ogni persona la cameretta segreta si trova in posti diversi e pertanto non è possibile accedervi sempre. Ogni persona vi entra in un momento particolare, che dipende dal suo stato interiore; se si lascia sfuggire il momento giusto per entrare non potrà tornarvi, ma dovrà aspettare che quel momento si presenti una seconda volta. E se oggi le persone si lamentano delle proprie sconfitte e dei propri insuccessi, ciò è dovuto al fatto che non obbediscono al Divino che è in loro: quando il Divino parla, essi non vogliono ascoltarlo. Passato quel momento essi si scuotono, ma ormai è troppo tardi: chi non semina in tempo non può ottenere alcun frutto. Se non vai a scuola quando è il momento giusto non acquisirai alcuna conoscenza. Non pensate che gli insegnanti vi faranno delle concessioni: se gli insegnanti della terra sono severi ed esigenti, quelli del cielo lo sono ancora di più. Non fanno alcun favoritismo; sono estremamente imparziali, ma benevoli.

Quando prega, l’uomo deve sapere esattamente ciò che vuole. Secondo me l’unica preghiera che l’uomo può rivolgere a Dio è quella in cui desidera la luce e la comprensione per poter compiere la Sua volontà. Chi compie la volontà di Dio ha tutto a propria disposizione: la realizzazione della volontà di Dio è la via attraverso cui l’uomo può passare attraverso tutti gli ostacoli e le difficoltà. Lungo questa via opera lo Spirito di Dio, e chi lavora in accordo con lo Spirito di Dio può realizzare ogni cosa. Come deve pregare l’uomo? Egli deve pregare come chi si è indebitato per centomila leva ed è stato condannato a vent’anni di carcere. Egli deve pregare come la giovane ragazza che da un anno intero non riceve lettere dal proprio amato. Egli deve pregare come la madre il cui bambino è in punto di morte. Cosa accadrebbe se le loro preghiere venissero accolte? Tutti sperimenterebbero una gioia straordinaria. Chi è stato condannato a vent’anni di carcere verrebbe rilasciato perché qualche suo amico ha pagato il suo debito. La ragazza proverebbe gioia nel ricevere la lettera in cui il suo amato le comunica i motivi del proprio silenzio, e anche la madre proverebbe gioia nel vedere che la salute del bambino si è ristabilita. Realizzare la volontà di Dio è qualcosa di sublime!

Quando parlo di un ragazzo e di una ragazza, li prendo come simboli: la ragazza simboleggia l’anima, mentre il ragazzo simboleggia lo spirito. Ogni forma è un simbolo di cui la Natura si serve, e se volete capire il suo linguaggio dovete tradurre quei simboli, che rappresentano l’alfabeto della sua lingua.

Preghiera segreta

Lezione del Maestro tenuta mercoledì 30 luglio 1930 presso i Sette Laghi.


Il testo bulgaro originale utilizzato per questa traduzione si trova nel libro  

Пътят на ученика – Съборно слово – 1927-1930

(La via dell’allievo – Conferenze per gli incontri fraterni – 1927-1930)

Edizioni Byalo Bratstvo, Sofia, 2010 (pagg. 404-409).

Traduzione a cura di Valentina Gencheva e Michele Antonio Salvemini