Frenologia

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Introduzione

La frenologia1Fonte: Treccani. (detta anche cranioscopia) è una dottrina medica elaborata e divulgata nel XIX secolo dal medico di origini tedesche Franz Joseph Gall (1758-1828), basata sull’idea che tutte le funzioni psichiche hanno precise localizzazioni cerebrali a cui corrisponderebbero dei rilievi sulla teca cranica. Secondo Gall, che compì molti viaggi e ricerche con il suo collaboratore Johann Christoph Spurzheim (1776-1832), dall’analisi della localizzazione e dello sviluppo di tali rilievi sarebbe pertanto possibile ottenere informazioni sulle caratteristiche psichiche di un individuo, cioè le sue inclinazioni, tendenze e facoltà.

I viaggi e le ricerche frenologiche all’inizio del Novecento

dai ricordi di Boris Nikolov


Nel 1895 il Maestro decise di lasciare gli Stati Uniti e partire per la Bulgaria. Dopo essere rientrato e aver tenuto nella città di Novi Pazar un discorso in cui delineò le idee fondamentali del Nuovo Insegnamento, iniziò a viaggiare per il Paese, visitando città e villaggi. Viaggiava talvolta a piedi, talvolta con carri trainati da buoi o cavalli, insomma, con tutti i mezzi che gli capitavano, raramente anche in treno, ma soprattutto a piedi. In questo modo gettò le basi della Fratellanza. Ovunque trovasse un gruppo spirituale, persone di fede che si riunivano, leggevano la Bibbia, meditavano o pregavano, li incontrava e li guidava nel loro lavoro. Metteva anche in contatto i vari gruppi fra loro, e così fu creato un collegamento fra tutte le comunità spirituali in Bulgaria e vennero gettate le fondamenta della Fratellanza.

In seguito il Maestro viaggiò per circa undici anni (dal 1901 al 1912) in Bulgaria, tenendo conferenze soprattutto sulla frenologia, e durante i suoi viaggi studiava le persone da un punto di vista frenologico, esaminandone e misurandone con strumenti specifici il diametro e la forma della testa, nonché le orecchie, il naso e così via. Egli annotava tutto su un grafico e poi interpretava i dati ottenuti descrivendo le caratteristiche generali della persona.

Inizialmente erano state conservate centinaia di quelle schede, ma poi, negli anni in cui la Fratellanza subì molte persecuzioni, la maggior parte di esse fu distrutta, e ne sono state conservate una cinquantina circa.

Il Maestro fece anche realizzare degli strumenti speciali, che sono stati conservati, e aveva intenzione di trattare sistematicamente la frenologia, ma per vari motivi ciò non avvenne. Alcuni discepoli chiesero di poter stampare una mappa frenologica a colori (foto 1, foto 2, foto 3) e il Maestro acconsentì: si trattava della mappa di Fowler, che in seguito fu corretta da Ivan Antonov e Kolyu Kaishev su indicazioni del Maestro, e stampata nel 1938.

Nello stesso anno Ivan Antonov pubblicò una “Guida all’analisi frenologica”, che veniva data in omaggio a coloro che acquistavano la mappa frenologica a colori (le cui dimensioni erano 45×60 cm), che venne anche pubblicizzata sul giornale “Bratstvo” (il numero 207, del 6.11.1938).

Infine, su iniziativa di Georgi Radev, venne realizzato il modello di una testa umana (vedi sezione Mappe di Fowler) su cui erano indicati tutti i centri frenologici. In seguito il Maestro fornì alcuni dati, fece qualche correzione, e infine approvò il modello.

Il Maestro riteneva particolarmente preziosi la combinazione delle abilità, il modo in cui esse sono collegate e l’influenza reciproca che esercitano fra loro. Una volta egli disse che avrebbe dato ulteriori dati sulla frenologia, ma non si crearono le condizioni perché questo accadesse.  

(dalla Collezione “Izgrevăt”, vol. 2, cap. 104, “Il principio”)

Le mappe frenologiche

dai ricordi di Boris Nikolov


All’epoca in cui il Maestro viaggiava per la Bulgaria e teneva discorsi spirituali nei vari gruppi con cui veniva a contatto, molti di questi discorsi riguardavano la frenologia. Nei suoi discorsi egli dimostrava come fosse possibile conoscere il carattere di una persona, le sue capacità, i suoi talenti e le sue abilità partendo dalla struttura del cranio. A dimostrazione di questo, egli effettuava la misurazione della testa di alcune persone e realizzava delle mappe frenologiche in cui erano rappresentati i centri del cervello. Su di esse egli apponeva in corrispondenza di ogni centro un voto,2In Bulgaria all’epoca i voti scolastici andavano da 1 a 5. come si fa con gli studenti. Ad esempio, metteva un 2, un 3 o un 5 su un centro, a seconda che fosse sviluppato o meno. Se era molto sviluppato, metteva un voto eccellente; se non era sviluppato, metteva un 2, e se non era per niente sviluppato metteva un 1. Annotando queste cose sui centri della mappa frenologica, egli descriveva l’intero carattere dell’uomo, le sue forze, le sue capacità, i suoi talenti, il suo stato di salute e la sua capacità di lavorare nella vita. Così egli dava indicazioni su cosa fosse adatto a quella persona, quale professione, quale scienza o quale arte gli si addicesse.

Il Maestro realizzò più di un migliaio di schede di persone note alla nostra generazione. Alcuni erano personaggi noti, altri erano alcuni dei suoi primi seguaci. Queste carte erano conservate a Veliko Tărnovo, a casa degli Ilarionov. In seguito ci fu la persecuzione del Maestro da parte del clero e del governo, gli proibivano di diffondere quei disegni e spesso interrompevano i suoi incontri. Avendo paura, la figlia adottiva degli Ilarionov prese quelle carte e le bruciò. Oggi io conservo circa una cinquantina di mappe frenologiche che sono rimaste.

In ogni caso, è possibile vedere come lavorasse il Maestro. In alcune occasioni si recava in una scuola e parlava di frenologia agli insegnanti, che potevano capirlo. Poi diceva loro: «Portatemi una scolaresca», esaminava uno ad uno i bambini e poi diceva: «Questo bambino ha questo voto in letteratura, quest’altro in aritmetica e quest’altro in disegno», gli insegnanti tiravano fuori i loro registri, guardavano le proprie annotazioni e le confrontavano con ciò che diceva il Maestro, stupendosi molto. Così consideravano la frenologia una scienza.

Dunque, attraverso la frenologia il Maestro penetrò nel tessuto sociale del Paese, e il suo nome si diffuse. Così, quando veniva annunciato che “Il signor Dănov avrebbe una conferenza su un certo argomento”, le sale si riempivano di pubblico. Egli teneva discorsi sulla pedagogia, sulla frenologia, e toccava varie questioni riguardanti la vita umana. Così viaggiò attraverso la Bulgaria per 11 anni, con i più vari mezzi di trasporto, ma per lo più a piedi. In tal modo si formarono piccoli gruppi nelle città e nei villaggi, ed egli collegava questi gruppi fra loro, e così nacque la Fratellanza in Bulgaria. Molti membri di questi gruppi parteciparono alle riunioni a Veliko Tărnovo, e il Maestro dava loro indicazioni che essi eseguivano contemporaneamente, e in tal modo si creava un legame vivo fra i vari gruppi fraterni sparsi per le città e i villaggi. Dopo l’apertura della Scuola [nel 1922] quei legami si rafforzarono e la vita fraterna fu unificata.

(dalla Collezione “Izgrevăt”, vol. 2, cap. 106, “Le mappe frenologiche”)

Discorsi e articoli di Petăr Dănov sulla frenologia

da un articolo di Lyudmila T. Dimitrova

A proposito degli articoli sulla frenologia scritti da Petăr Dănov nei primi anni del Novecento, riportiamo di seguito ciò che la bibliografa Lyudmila T. Dimitrova ha scritto sulla rivista “Chicco di Grano” (numero 18 del 2006, pagg. 8-10), in un articolo intitolato “Nuovi dati sulla vita del Maestro Petăr K. Dănov” (per scaricare il numero della rivista in bulgaro clicca qui ).

Fra il luglio del 1900 e l’aprile del 1901 Petăr Dănov divenne responsabile della rivista Rodìna (Patria), che veniva stampata a Sofia. L’incarico gli fu affidato dal fondatore, direttore ed editore della rivista: Todor I. Băčvarov. Rodina era una rivista mensile di scienza, letteratura e vita pubblica, ed è stata pubblicata senza interruzioni dall’ottobre del 1899 alla fine del 1915 (nel 1927 vi fu un tentativo di far rinascere la rivista, di cui però uscirono soltanto pochi numeri).

Fra il 1901 e il 1902 sulla rivista sono apparsi cinque articoli di Petăr Dănov sulla frenologia, inseriti nella sezione “Scienza e vita pubblica”, nella rubrica dal titolo “Testa e viso: come si studiano”. Ecco le informazioni riguardanti i cinque articoli:


1) “Il viso” (Anno III, vol. I, gennaio 1901, pagg. 20-27), non firmato.

2) “Le connessioni e i rapporti reciproci fra cervello e mente” (Anno III, vol. III, marzo 1901, pagg. 113-120), non firmato.

3) “I temperamenti” (Anno III, vol. VI e VII, giugno-luglio 1901, pagg. 266-272), firmato “P. K. D-v”.3Petăr Konstantinov Dănov.

4) “Struttura del cervello e del cranio” (Anno III, vol. XI, novembre 1901, pagg. 424-428), firmato “P. K. Dănov”.

5) “Dislocazione delle facoltà mentali” (Anno IV, vol. II e III, febbraio-marzo 1902, pagg. 83-86), firmato “P. K. Dănov”.


Lyudmila Dimitrova osserva come l’identità dell’autore di questi articoli si sia andata definendo gradualmente, dal momento che i primi due articoli erano privi di firma, il terzo era firmato sono con le iniziali, e infine nel quarto e quinto articolo compare per intero il cognome.

Fra la fine di settembre del 1901 e l’inizio della primavera del 1902, considerando le informazioni provenienti dalle lettere di quel periodo, Petăr Dănov si trovava a Sofia.

Nell’Annuario della Società Bulgara di Studi Naturali (Anno IV e V, 1900-1901, pag. 59) si legge: «Qualche parola sulla frenologia, discorso pubblico tenuto da H. Piperov il 29 novembre 1901. L’oratore ha dichiarato in anticipo che avrebbe parlato del discorso pubblico tenuto sullo stesso argomento dal signor Dănov presso il centro “Slavjanska beseda”. Il signor Piperov ha presentato alcune delle conclusioni molto audaci espresse pubblicamente dal signor Dănov sull’argomento, che rientrano nel dominio delle congetture, degli enigmi e della fantasia, piuttosto che in quello della scienza».

Com’è evidente, prosegue Lyudmila Dimitrova, l’argomento “frenologia” suscitava scalpore, e il nome “P. K. Dănov” si trovava sotto la luce dei riflettori dell’opinione pubblica, minacciando la scienza ufficiale e i circoli scientifici conservatori, che reagirono a modo loro, con un contro discorso tenuto da un loro rappresentante nel novembre del 1901. Dunque il discorso pubblico di Petăr Dănov aveva avuto luogo prima di quella data, e la cosa era nota al pubblico, ed ecco che negli articoli pubblicati sulla rivista Rodina dopo quella data, comparve la firma di Petăr Dănov. Inoltre, come si accennava all’inizio, la firma non compariva soltanto negli articoli, ma anche nella seconda di copertina della rivista, dove era scritto: “Responsabile, P. K. Dănov”.

A quanto pare Petăr Dănov aveva conquistato la fiducia di Băčvarov, che aveva incontrato a Varna fra la fine del 1899 e l’inizio del 1900, tanto che quest’ultimo decise di affidargli la responsabilità della rivista nella seconda metà del 1900. Le ragioni di questa decisione potrebbero essere varie: un’indisposizione fisica, un’assenza dal Paese, il desiderio di dedicarsi ad altro (Băčvarov era autore, traduttore, corrispondente di guerra e grande viaggiatore), o anche la necessità di spostarsi per portare avanti una campagna di abbonamenti (come indicato nella seconda di copertina del numero di settembre 1900 della rivista). Così Petăr Dănov fu responsabile della rivista dal numero di luglio-agosto 1900 a quello di aprile del 1901.

Lyudmila Dimitrova riporta in ordine cronologico le informazioni riguardanti tre discorsi sulla frenologia che Petăr Dănov tenne a Varna. Nel numero 318 (29) del giornale Izvestnik (Anno V), del 16 giugno 1902, a pag. 3 si legge: «Il signor Dănov ha tenuto due discorsi sulla frenologia alle 9.00 e alle 16.00», e nel numero 320 dello stesso giornale, del 28 giugno 1902, a pag. 2 si legge: «Domenica 30 giugno alle 10.30, prima di mezzogiorno, P. K. Dănov terrà il terzo discorso sulla frenologia nella Sala Centrale. Il ricavato andrà a beneficio delle mense gratuite per gli scolari».

Da queste informazioni, a parte l’argomento del discorso e il luogo in cui è stato tenuto, veniamo a sapere anche che c’è stato un biglietto d’ingresso e che il ricavato è stato devoluto per sfamare gli studenti poveri. Questo nobile gesto del Maestro, osserva ancora Lyudmila Dimitrova, non resterà un caso isolato, e si ritroverà il suo nome in qualità di donatore per la stessa causa (le mense scolastiche gratuite) in un elenco dal titolo “Lista dei donatori”, che compare nell’ultima pagina del “Terzo rapporto annuale della società di Varna per il mantenimento dei refettori gratuiti per gli studenti poveri per l’anno 1902”.

“I temperamenti”


Articolo pubblicato sulla rivista “Rodina” (“Patria”), numero di giugno-luglio 1901

(per scaricare l’originale in bulgaro clicca qui)

L’articolo utilizza un linguaggio di taglio scientifico, e presenta caratteristiche di modernità per la Bulgaria dell’epoca. L’autore inizia con una breve retrospettiva, definendo i temperamenti così come sono stati concepiti fino al XIX secolo, per poi fornire una nuova classificazione. Il tema dei temperamenti è fondamentale per le scienze spirituali come la frenologia, l’astrologia e alcune moderne scienze umane.

Fra gli esseri umani esistono grandi differenze che derivano dalla composizione e dalle diverse qualità dei loro organismi. Alcuni alberi, come la palma, sono spugnosi e deboli, mentre altri, come la quercia, sono densi, robusti e forti. Vi sono cavalli di piccole dimensioni che nel lavoro sono superiori rispetto ai cavalli più grossi, e vi sono persone di bassa statura che mostrano maggiore forza fisica e resistenza rispetto a quelle di alta statura. Queste differenze, e molte altre, sono dovute alla particolare qualità di ogni costituzione fisica. Questa qualità particolare pervade il corpo intero ed esercita la sua influenza fino al cervello e ai nervi, come anche ai muscoli e, attraverso gli organi fisici della mente, influisce sulle manifestazioni mentali. Questa qualità è così strettamente legata all’organismo fisico della persona, che la conoscenza dei temperamenti che rientrano nella costituzione umana diventa particolarmente importante per lo studio della mente e in particolare delle caratteristiche dei suoi tratti esteriori.

La parola “temperamento” deriva da una radice latina e significa miscela o ordine di certe qualità o parti. Il temperamento si può definire come un certo stato del corpo, che deriva dalla relativa proporzione delle sue diverse parti e dalla relativa energia delle sue diverse funzioni. I temperamenti nelle loro varie forme sono numerosi quanto gli individui della razza umana. Non si posso incontrare due persone che abbiano la stessa organizzazione fisica né lo stesso temperamento. Tuttavia, se li esaminassimo e li studiassimo fin dall’inizio, scopriremmo che tutti derivano da innumerevoli combinazioni e composti di pochi semplici elementi.

Secondo gli insegnamenti di Ippocrate, il padre della medicina, furono stabiliti quattro temperamenti principali, che dipendevano dai quattro costituenti originari del corpo: sangue, flemma, bile gialla e bile nera.

In base all’influenza predominante di una di queste parti dell’individuo, si definiva la sua appartenenza al temperamento sanguigno, se predominava il sangue; al temperamento flemmatico, se predominava la flemma; al temperamento collerico, se si sviluppava la bile gialla; al temperamento melanconico, se prevaleva la bile nera. In questa suddivisione non si riteneva che il cervello esercitasse una particolare influenza, mentre oggi si ritiene che la sua funzione sia la più importante nel dirigere gli animali; l’attenzione del dott. Gall4Franz Joseph Gall (1758-1828). e del dott. Spurzheim5Johann Spurzheim (1776-1832). si rivolse a questo, ed essi avvertirono la necessità di considerare il cervello come uno stato temperamentale particolare.


La suddivisione di Spurzheim

 Secondo la classificazione adottata dai primi insegnanti di frenologia, venivano adottati quattro temperamenti; linfatico, sanguigno, bilioso6Dal latino, biliosus: 1. bilioso, giallo-verde; 2. irascibile, eccitabile, irritabile. e nervoso, ognuno dei quali dipendeva dalla relativa e predominante influenza dello stomaco, dei polmoni, del fegato o del cervello. Questi temperamenti si delineavano attraverso segni esteriori accessibili all’osservazione.

1. Il temperamento linfatico7Corrispondente al temperamento flemmatico. (fig. 1) dipende dall’influenza predominante dello stomaco. È caratterizzato da una pelle bianca e pallida, capelli giallognoli, corpo tondeggiante e pieno, viso rotondo e pieno. L’attività vitale è lenta, la carne molle e plastica, i muscoli flaccidi, il corpo fisico rilassato e la circolazione sanguigna lenta. L’attività cerebrale è rallentata e le manifestazioni mentali sono lente. Questo temperamento predispone le persone all’inattività, all’indolenza e a una generale disattenzione, pertanto esse non sono molto esposte alle malattie.

2. Il temperamento sanguigno (fig. 2) dipende dalle influenze predominanti dei polmoni, del cuore e dei vasi sanguigni. Esso si distingue per una moderata pienezza del corpo e delle sue parti, carne sufficientemente compatta, capelli biondi o castani, occhi azzurri, colorito rubicondo, viso roseo e tondo; presenta una grande attività del sistema arterioso e una particolare predilezione per l’esercizio fisico leggero. In generale il cervello è molto attivo e le espressioni mentali sono rapide e magnetiche. Le persone con questo temperamento sono pronte a tutto, fanno tutto velocemente e non hanno tempo per discutere a fondo le questioni.

Fig. 1 – Temperamento flemmatico

Fig. 2 – Temperamento sanguigno

Fig. 3 – Temperamento collerico

Fig. 4 – Temperamento nervoso

3. Il temperamento bilioso8Corrispondente al temperamento collerico. (fig. 3) ha come base il fegato e si distingue per i capelli neri, la pelle giallo scuro o scura, occhi neri, una pienezza media del corpo, ma con muscoli ben sviluppati, robusti e forti, e tratti fisiognomici fortemente definiti. Tutte le funzioni corporee sono caratterizzate da grande energia e attività, che si estende al cervello, per cui il viso assume un’espressione severa e tesa. Le persone con questo temperamento sono perseveranti e intraprendenti, senza vacillare nei loro propositi, ma sono anche inclini alla rabbia e alla vendetta.

4. Il temperamento nervoso9Corrispondente al temperamento melanconico. (fig. 4), che deriva dall’influenza predominante dei nervi e del cervello, si distingue per capelli sottili, pelle sottile e pallida, muscoli piccoli, corpo delicato, testa voluminosa e viso ben definito. Le impressioni in questo temperamento sono vivide e l’attività muscolare è rapida, l’intero sistema nervoso, compreso il cervello, è estremamente attivo e le espressioni mentali sono vivaci. Le persone con questo temperamento sono inclini al lavoro mentale e alle occupazioni, ma diventano anche molto permalose e portano avanti con difficoltà le piccole cose della vita.


La nuova suddivisione

La classificazione dei temperamenti utilizzata dai primi frenologi, così come quella dei moderni, sebbene siano importanti e preziose da un punto di vista fisiologico, non sono interamente basate su una condizione di salute della costituzione fisica. Due dei temperamenti – il linfatico e il nervoso – si possono considerare come condizioni anomale degli organi del corpo. Preferiamo quindi una classificazione più recente, che poggia su una migliore base fisiologica ed è altresì più semplice, comprensibile e accessibile alla mente.

Il corpo umano è composto da tre principali sistemi di organi, ciascuno dei quali ha una funzione generale specifica e distintiva nel governo complessivo della costituzione fisica. Essi sono: 1. il sistema motorio o motorio-meccanico10Cioè, il sistema locomotorio.; 2. il sistema vitale o nutritivo; 11Cioè, il sistema digestivo. 3. il sistema mentale o nervoso.

Il sistema motorio o meccanico è composto dalle ossa, dai legamenti e dai muscoli, e attraverso la combinazione di questi tre tipi di organi dà origine a una specie di apparato di leve attraverso cui vengono effettuati tutti i movimenti meccanici del corpo. La predominanza di questo sistema di organi in un individuo dà origine a quella particolare condizione dell’organismo che chiamiamo temperamento motorio.

Il sistema vitale o nutritivo è ugualmente composto da tre classi di organi: la linfa, i vasi sanguigni e le ghiandole, i quali, attraverso le loro funzioni di assorbimento, circolazione e secrezione, sono gli strumenti della nutrizione e della purificazione del corpo. Quando questo sistema di organi va oltre la propria azione, genera uno stato fisiologico o una disposizione del corpo che nella nuova classificazione viene chiamato temperamento vitale.

Il sistema intellettuale o mentale (nervoso), che costituisce il mezzo di collegamento fra l’anima – cioè il principio psichico – e il mondo esterno, e attraverso il quale si manifestano il pensiero e il sentimento, è anch’esso formato da tre tipi di organi: gli organi di senso, il cervello e i nervi. Quando nel corpo predominano questi tre tipi di organi, generano quello stato d’animo e quella disposizione del corpo che nella nuova classificazione viene chiamata temperamento intellettuale.

E così, con questa classificazione, abbiamo quindi tre temperamenti originari, ciascuno dei quali è caratterizzato da segni esteriori nell’organizzazione fisica ed esercita una particolare influenza nelle manifestazioni della mente.


Caratteristiche dei temperamenti

1. Il temperamento motorio (fig. 5) poggia sullo sviluppo del sistema osseo e muscolare e si distingue per una statura alta e particolare, che tende all’angolosità. Le ossa sono grandi e più lunghe che larghe; il viso è allungato, i lati convessi, il collo è per lo più lungo, le spalle larghe, il petto contenuto, le membra lunghe e ben connesse. I muscoli sono massicci, duri e robusti; il colore della pelle e degli occhi è generalmente scuro, e i capelli sono neri, spessi e folti. I tratti del viso ben definiti e l’espressione è solenne. Questo temperamento conferisce una grande forza ed energia fisica e una predilezione per l’esercizio fisico. Coloro che possiedono questo temperamento hanno un carattere forte e sono inclini a impegnarsi in attività che richiedono un grande impiego di forze fisiche, sono più osservatori che pensatori e si distinguono per una grande fermezza, intraprendenza, perseveranza e abnegazione nel proprio lavoro. Non si lasciano facilmente sviare e spesso perseguono i propri obiettivi con estrema temerarietà, tanto per il proprio bene che per il bene degli altri. Amano essere capi e padroni nei contesti in cui si muovono.

Questo temperamento possiede rari talenti: grandi imprese, grandi illusioni, grandi errori e grandi esibizioni gli appartengono. È un temperamento più naturale per gli uomini che per le donne. Era il temperamento degli antichi Romani, ed è il temperamento degli americani di oggi, solo che in loro si trova sotto l’influenza del temperamento mentale. La mente e la capacità di osservazione in questo temperamento sono ben sviluppate.

Fig. 5 – Il dott. Jacob Dixon12Jacob Dixon (1818-1890), fisico e medico igienista inglese. (Temperamento motorio)

2. Il temperamento vitale (fig. 6) dipende dallo sviluppo prevalente degli organi di nutrizione e assorbimento e si distingue per lo spessore e l’ampiezza del corpo più che per la sua lunghezza. Pienezza e rotondità costituiscono le sue caratteristiche. Le spalle sono larghe, il petto pieno e voluminoso, l’addome ben sviluppato; le membra sono piene e coniche, le mani e i piedi relativamente piccoli, il collo corto e largo, la testa rotonda e il viso tondeggiante; gli occhi azzurri, i capelli biondi o castani, il colorito rubicondo e l’espressione del viso gentile, piacevole e spesso allegra. Le persone mentali che hanno questo temperamento si distinguono per la costante attività, lo zelo, l’impazienza, l’entusiasmo e frequenti esitazioni e indecisioni. Possiedono più mutevolezza che perseveranza, più brillantezza che profondità.

Essi si infervorano velocemente nei propri sentimenti e passioni, ma poi si placano altrettanto velocemente. In generale sono di umore allegro. Questo temperamento è più tipico delle donne che degli uomini, e conferisce simmetria e rotondità ai tratti e una certa attrattiva e piacevolezza nelle linee. Fra i popoli europei, gli inglesi, i tedeschi e i russi possiedono in misura abbastanza grande questo temperamento. Le persone in cui esso è sviluppato amano eccessivamente i sontuosi banchetti, gli ambienti e le amicizie allegre, e spesso soffrono di sovra-alimentazione. Vengono spesso presi per cortigiani. L’eccessivo sviluppo di questo temperamento dà luogo al temperamento linfatico (flemmatico), che in genere si riscontra maggiormente negli inglesi. Le persone che hanno questo temperamento amano generalmente trascorrere momenti calmi e tranquilli e avere la coscienza di essere vivi.

Fig. 5 – Norman Nicklaud13Al momento non sono disponibili informazioni sull’identità di questo personaggio, evidentemente noto all’epoca in cui fu pubblicato l’articolo. (Temperamento vitale)

3. Il temperamento intellettuale o mentale (fig. 7) dipende dall’influenza e dallo sviluppo predominante del cervello e del sistema nervoso, ed è caratterizzato da una struttura fisica relativamente esile e delicata; la testa è relativamente grande, il viso è tondo o a forma di pera, la fronte alta e pallida, gli occhi luminosi e il viso espressivo e dai tratti delicati. I capelli sono morbidi e setosi, la pelle trasparente e delicata; la voce ha un timbro piuttosto acuto; fisiognomicamente hanno un aspetto vivace e pieno di espressioni mentali. Le persone con questo temperamento possiedono sentimenti meravigliosi, gusti squisiti e un grande amore per il bello e il meraviglioso in Natura. I loro pensieri sono abbondanti, i loro sentimenti intensi, la loro mente vivace ed estremamente attiva; questo è il temperamento dei grandi poeti e artisti. Coloro che lo possiedono in misura abbondante, sono inclini alle attività letterarie e artistiche.

Fig. 5 – Il Cardinal Manning14Henry Edward Manning (1808-1892), pastore della Chiesa anglicana, poi convertitosi al cattolicesimo romano e nominato cardinale nel 1875. (Temperamento intellettuale)

Questi temperamenti originari, combinati in diversa misura, formano tutti i tipi esistenti. Un temperamento puramente motorio, vitale o intellettuale non lo si può trovare nella sua purezza originaria; nella misura in cui uno di essi prevale, si verifica necessariamente una deviazione da una simmetria nello sviluppo. Il miglior stato temperamentale è quello in cui questi elementi originari sono armoniosamente combinati. In questo modo si ottiene la perfezione della costituzione fisica del corpo e la migliore condizione per l’armonia delle manifestazioni mentali.

P. K. D-v15Petăr Konstantinov Dănov.

Mappe frenologiche di Fowler

Negli Stati Uniti le idee frenologiche furono diffuse soprattutto ad opera di Lorenzo Niles Fowler  (1811-1896), e suo fratello Orson Squire Fowler (1809-1887).

Come abbiamo visto nella sezione “I viaggi e le ricerche in Bulgaria all’inizio del Novecento” (per andare alla sezione clicca qui), da alcuni discepoli del Maestro venne prima realizzata una mappa frenologica, basata sulla mappa di Fowler, a cui vennero tuttavia apportate alcune modifiche su indicazioni del Maestro. In seguito venne poi realizzato il modello di una testa umana su cui vennero indicati tutti i centri frenologici. 

Riportiamo di seguito una serie di fotografie del modello, inquadrato da diverse angolazioni, per rendere visibili tutti i centri. Ognuno di questi è numerato e, accanto a ogni fotografia, viene indicato a quali funzioni psichiche esso corrisponde.

Aree 1-2

1. Percezione, osservazione e conoscenza.
2. Intuizione, ragione, discernimento.

Aree 3-6

3. Sentimenti morali e religiosi.
4. Abilità creative.
5. Tendenze egoistiche.
6. Sentimenti egoistici.

Area 7

7. Attitudini domestiche.

Aree 8-15

8.Individuazione: osservazione, curiosità, desiderio di esplorare la Natura, individualità.
9. Forma: determinare la forma degli oggetti.
10. Misura: determinare le dimensioni, le proporzioni, la distanza, la prospettiva.
11. Peso: senso del peso, capacità di resistenza, equilibrio.
12. Colore: definizione del colore e delle sfumature di colore.
13. Ordine: capacità di disposizione e pianificazione, metodo, esattezza, precisione, sistematicità, senso dell’ordine e della pulizia.
14. Calcoli: calcolo delle cifre e dei valori.
15. Localizzazione: orientamento rispetto al luogo, alla direzione, alla posizione, agli spostamenti.

Aree 16-23

16. Dare senso: collegamento degli eventi, memoria di fatti, eventi, associazioni.
17. Tempo: misura dell’ora esatta, date, ritmo, tempo.
18. Мusicalità: senso del tono, dell’intervallo, della battuta musicale, dell’armonia e della modulazione.
19. Linguaggio: 19а Memoria verbale, 19b Espressione verbale.
20. Confronto: capacità di esprimere giudizi analitici,
di trovare somiglianze e differenze in ogni cosa.
21. Causalità: attitudine a cercare le cause e le conseguenze dei fenomeni, generalizzazioni, deduzioni, ragionamenti filosofici, creazione di teorie.
22. Perspicacia: capacità di concentrazione, contemplazione, intuizione, presentimento, adattamento.
23. Gentilezza: tatto, tenerezza, dolcezza, buone maniere, delicatezza, cortesia.

Aree 24-28

24. Misericordia: benignità, magnanimità, generosità, umanità, bontà.
25. Benevolenza: senso di riverenza, rispetto, adorazione verso il divino, il grande il buono, l’autorevole, l’antico, il religioso, una moralità superiore.
26. Spiritualità: fede in ciò che è religioso e soprannaturale.

27. Speranza: fede nel presente e nel futuro, ottimismo, fiducia.
28. Coscienza: senso di giustizia, onestà, consapevolezza, responsabilità.

Aree 29-34

29. Senso dell’umorismo: capacità di vedere il lato divertente delle cose e di far ridere le persone, spirito, allegria.
30. Costruttività: inventiva, creatività, idee originali, soluzioni, scoperte nell’ambito dell’arte, della scienza, della tecnica, genialità.
31. Idealità (apprezzamento di ciò che è ideale): senso estetico, del raffinato, del bello, della perfezione nella Natura e nell’arte.
32. Imitazione: immedesimazione, imitazione, riproduzione di maniere, gesti, mimica, gli oggetti.
33. Maestosità: senso del sublime, del maestoso, dell’immenso nella Natura e nell’arte.
34. Cautela: senso del pericolo, paura, esitazione, prudenza.

Aree 35-37

35. stentazione: aspirazione alla popolarità, alla gloria, all’autoapprovazione, all’autocelebrazione.
36. Autostima: senso di dignità, rispetto di sé, orgoglio, indipendenza, comando.
37. Fermezza: tenacia, aspirazione a portare a termine le proprie imprese.

Aree 38-42

38. Parsimonia: tendenza ad accumulare, acquisire, avidità, avarizia.
39. Segretezza: riservatezza, sospettosità, attitudine all’investigazione, autocontrollo.
40. Distruttività: tendenza a distruggere, irritabilità, rabbia, irascibilità, litigiosità, forza realizzativa.
41. Appetito: predisposizione a mangiare, bere, gola.

42. Vitalità: fermezza, resistenza, desiderio di vivere, resistenza alle malattie.

Aree 43-50

43. Coraggio: autodifesa, autoconservazione, combattività.
44. Pulsione sessuale: riproduzione.
45. Cordialità: attitudine alla socialità, all’amicizia, all’affetto.
46. Tranquillità: riposo, agio.
47. Coniugalità: attitudine alla vita coniugale e domestica.

48. Genitorialità: amore per i bambini, accudimento, istinto materno, amore per gli animali.
49. Amore per la casa: attaccamento al luogo natio, al focolare paterno, alla patria, patriottismo.
50. (Sopra il 49, senza numero) Coerenza: persistenza.