Brevi biografie dei discepoli
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Dimitrina Antonova (1898-1976)
Dimitrina Antonova nacque a Sliven e iniziò a scrivere poesie fin da bambina. Si diplomò come assistente sociale e in seguito divenne insegnante elementare, lavorando in diversi villaggi intorno a Sofia. Molto più tardi, verso la fine degli anni Quaranta, si laureò in Filologia slava.
Nel 1922 la sua famiglia si trasferì a Sofia, conobbe il Maestro e presto divenne una sua devota discepola, consultandosi con lui in tutti i momenti decisivi della sua vita. Frequentò la Classe occulta dei giovani. Molto colta, parlava correntemente tedesco, francese e russo e verso la fine della sua vita studiò l’italiano. Ha lasciato un’ampia opera poetica, in cui ogni verso è pieno di amore, e i cui temi riguardano Dio, la Natura, il discepolato, il Maestro, la bellezza della vita, i valori spirituali. Una volta il Maestro disse: “La poesia di Dimitrinka è divina. Scaturisce direttamente dalla fonte divina della poesia”.
Molte sue poesie sono state pubblicate sulle riviste fraterne “Fratellanza” e “Il chicco di grano”, e molte altre, legate alla vita spirituale della Scuola, sono rimaste inedite. Poiché dopo il 1944 divenne impossibile pubblicare poesie di argomento spirituale, su consiglio del Maestro Dimitrina si dedicò esclusivamente al lavoro con i bambini, che amava infinitamente.
Katja Griva (1902-1974)
Katja Griva, dopo essersi diplomata alla Scuola Musicale di Plovdiv nel 1928, si trasferì in Italia per perfezionarsi in canto presso l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Rientrata in Bulgaria cinque anni dopo, iniziò a lavorare presso l’Opera Nazionale, ma dopo un anno, delusa dall’ambiente, lasciò l’Opera per insegnare canto nelle scuole secondarie.
Nel 1932 conobbe il Maestro e da allora frequentò regolarmente la sua Scuola, dove dette dei contributi importanti nell’ambito dei Canti e della Paneuritmia. Katja Griva era un soprano lirico, con una voce straordinaria e una grande cultura musicale; apprese la Paneuritmia direttamente dal Maestro, il quale le affidava regolarmente il compito di trasmetterla agli altri fratelli e sorelle.
Dal 1945 in poi insegnò canto nelle scuole di diverse città della Bulgaria (Harmanli, Dupnica, Asenovgrad, Loveč, Samokov).
Una volta andata in pensione si trasferì a Izgrev e visse lì fino alla demolizione del villaggio, avvenuta nel 1971, quindi si spostò nella zona della stazione di Iskăr a Sofia.
Mihail Ivanov (1900-1986)
Mihail Ivanov nacque nel 1900 a Srpci, in Macedonia, e nel 1907 la sua famiglia si trasferì a Varna, in Bulgaria, a causa di alcuni sconvolgimenti politici. Fin dalla più tenera età fu attratto dalla Bibbia, dal Vangelo, dalla figura di Gesù, e si dedicò intensamente allo studio delle grandi opere della Scienza esoterica. All’età di 17 anni, a Varna, conobbe il Maestro Beinsa Duno e divenne suo discepolo, restando accanto a lui per vent’anni.
Nel 1937, su incarico del Maestro, si trasferì in Francia per dedicarsi alla diffusione dell’Insegnamento, e già dal 1938 iniziò a tenere conferenze in francese. Le persone che si riunivano intorno a lui divennero sempre di più e presto furono costruiti i primi centri fraterni vicino a Parigi (Izgrev) e in Costa Azzurra (Bonfin).
Nel 1959 fece un lungo viaggio in India, durante il quale incontrò molti Maestri, e in quell’occasione gli fu dato il nome spirituale Omraam. Rientrato in Francia, i fratelli e le sorelle intorno a lui lo riconobbero spontaneamente come Maestro, e il suo nome spirituale divenne da allora Omraam Mikhaël Aïvanhov.
Per quasi mezzo secolo Aïvanhov ha portato avanti la sua opera di approfondimento e diffusione dell’Insegnamento tenendo migliaia di conferenze in Francia, Svizzera, Canada e numerosi altri paesi, e i libri che contengono le sue conferenze sono oggi tradotti in 37 lingue e diffusi in tutto il mondo.
Penjo Kirov (1868-1918)
È stato uno dei primi tre discepoli del Maestro. Nato a Karnobat, in seguito ha vissuto a Burgas. All’età di diciassette anni si arruolò come volontario nella guerra serbo-bulgara.
Nel 1900, insieme a Todor Stoimenov e al dr. Georgi Mirkovich, fu convocato a Varna per un incontro con il Maestro, che segnò l’inizio degli incontri della Fratellanza Bianca.
Penjo Kirov lavorava come libraio ambulante e faceva visita ai gruppi fraterni che andavano nascendo, e vi teneva le sue conferenze spirituali. Il Maestro gli dava istruzioni su cosa dire e come guidare e incoraggiare i nuovi fratelli e sorelle. Egli parlava loro delle idee del Maestro e del futuro risveglio di tutta l’umanità, che avrebbe portato a nuove conquiste nello sviluppo spirituale.
Penyo Kirov era il responsabile del gruppo fraterno di Burgas, ma seguendo le istruzioni del Maestro si occupava anche dei numerosi gruppi che si trovavano nelle piccole città della Bulgaria meridionale. Il suo rapporto con i fratelli e le sorelle veniva alimentato attraverso le visite che egli compiva una o due volte all’anno in quelle città. Ogni anno, per due o tre mesi, Penjo Kirov lasciava Burgas e si recava a piedi di villaggio in villaggio, di città in città, per incontrare persone interessate alla vita spirituale.
I suoi contemporanei lo ricordano per la sua diligenza e perseveranza, per il suo carattere dolce e gentile.
Dr. Georgi Mirkovič (1826-1905)
È stato uno dei primi tre discepoli del Maestro. Medico e accademico dell’Accademia Bulgara delle Scienze. Formatosi presso il Seminario Teologico di Kiev, si diplomò presso le scuole greche e francesi di Costantinopoli. Dal 1851 al 1856 studiò medicina a Montpellier, dove ricevette una medaglia da Napoleone III per aver curato i pazienti affetti da colera durante un’epidemia.
Sostenitore della causa nazionale bulgara, fu fatto prigioniero dai turchi e fu in seguito rilasciato dopo la guerra russo-turca (1877-1878). Si stabilì a Sliven, dove divenne direttore dell’ospedale e del liceo maschile. È stato il primo medico in Bulgaria ad utilizzare trattamenti omeopatici per curare i pazienti. È stato membro del Parlamento per due legislature.
Il suo primo incontro con il Maestro Petăr Dănov risale al 1900, in occasione del primo raduno della Catena, e negli anni successivi, dal 1902 al 1905, curò la pubblicazione di una rivista dal titolo Videlina, orientata alla diffusione di materiale per la crescita spirituale.
Concluse il suo viaggio terreno alla presenza del Maestro. Nel suo testamento si legge: “…Cercate sempre il consiglio del mio maestro spirituale, il dottor Petăr Dănov”.
Vlad Pashov (1902-1974)
Nato in un villaggio della Bulgaria occidentale, Vladimir Pashov ebbe come professore di liceo Boyan Boev, uno dei discepoli più vicini a Beinsa Duno, e in tal modo ebbe modo di familiarizzarsi con le idee del Maestro e quindi di incontrarlo. L’incontro con il Maestro fu per lui come una nuova nascita, che diede nuovo senso alla sua vita.
Egli iniziò presto a partecipare alle attività fraterne, in particolare a quelle editoriali, fondando nel 1923 la prima tipografia fraterna insieme ad altri due discepoli e partecipando alla redazione della rivista Il chicco di grano. Egli era una persona dal carattere tranquillo, modesto e gentile, sempre pronto a mettersi al servizio di chiunque ne avesse bisogno. Per anni fece parte del gruppo di volontari che si recava sul Rila per allestire il campo presso il Secondo Lago, prima che avesse inizio la Scuola estiva.
La sua grande aspirazione era quella di studiare ed esplorare a fondo le Scienze occulte, sempre tenendo il pensiero del Maestro come punto di riferimento. Oltre a leggere e studiare le opere degli autori più importanti, egli scrisse e pubblicò per giornale fraterno Bratstvo (Fratellanza) molti articoli di contenuto esoterico-filosofico, e soprattutto di Astrologia.
Dopo la partenza del Maestro e l’avvento del regime comunista, in Bulgaria arrivarono anni difficili per la Fratellanza, e tutte le attività si ridussero a poco a poco. Pashov continuò fino alla fine la sua attività di studio e di ricerca nella sua piccola casa in campagna e, ogni volta che se ne presentava l’opportunità, si spostava in differenti città, su invito dei vari gruppi fraterni, per tenere discorsi su diversi argomenti spirituali.
Stoyan Rusev – Dyado Blago (1864-1938)
Stoyan Rusev nacque a Zabernovo, un villaggio della provincia di Burgas, ultimo di 19 figli. Di buon carattere, studioso, umile e disponibile, portò a termine brillantemente i propri studi con il desiderio di insegnare. Dal 1882 lavorò come insegnante in varie scuole a Burgas, Sliven, Gorica, Rosen e, infine, a Sofia.
Fu un appassionato ricercatore delle tradizioni e del folklore bulgari, e si recava nei villaggi per raccogliere canzoni, fiabe, proverbi e indovinelli. Eccellente poeta, stampò nel 1889 la sua prima raccolta di poesie per adulti, mentre tutte le sue opere successive furono dedicate ai bambini, per i quali scrisse soprattutto racconti permeati di grande saggezza. Sempre per i bambini, dal 1894 pubblicò la rivista Gradinka (Giardinetto) e dal 1906 il giornale illustrato Slaveiče (Piccolo usignolo), in cui si firmò per la prima volta con lo pseudonimo Dyado Blago (Nonno Gentile), che gli fu ispirato dai suoi piccoli studenti, che spesso gli dicevano affettuosamente: «Maestro, come sei gentile!».
Dyado Blago fu uno dei discepoli più devoti del Maestro. Su richiesta di quest’ultimo compose i testi di molti canti fraterni, fra cui: Un seminatore è uscito, Fratellanza, unità, L’Amore è una sorgente, Figlio mio, custodisci la vita, I piccoli usignoli dei boschi, Al colore bianco. Egli partecipò sempre attivamente alla vita fraterna e cercò sempre il consiglio del Maestro per ogni scelta di vita.
Dopo che Dyado Blago ebbe lasciato il corpo fisico, la mattina del 16 gennaio 1938 il Maestro gli dedicò due conferenze (alle 5.00 e alle 10.00), dicendo che erano come “due candele accese per lui”, e gli dedicò anche una terza conferenza, tenuta la sera di quello stesso giorno.
Todor Stoimenov (1872-1952)
È stato uno dei primi tre discepoli del Maestro. Nato a Pazardžik, nel 1891 si trasferì a Burgas, dove iniziò a lavorare come impiegato presso il tribunale distrettuale della città.
Fin da giovane ebbe un forte interesse per la spiritualità e andava in cerca del significato della vita. Fece parte di varie associazioni e lesse molta letteratura materialista e libri di spiritualità. Durante le proprie ricerche spirituali incontrò Penjo Kirov e il dr. Georgi Mirkovič, che a quei tempi pubblicava la rivista Videlina.
Un loro amico, Vasil Kozlov, disse loro che li avrebbe presentati a Petăr Dănov, “un uomo spiritualmente molto evoluto”. Così Kozlov parlò di questi tre amici al Maestro, che dette inizio a una corrispondenza con loro. In seguito Todor Stoimenov, Penjo Kirov e il dr. Mirkovič iniziarono a riunirsi per leggere il Vangelo e discutere di questioni spirituali. Dopo quasi due anni di corrispondenza, durante la Pasqua del 1900, questi primi discepoli incontrarono di persona il loro Maestro a Varna.
Da quel momento in poi, Todor Stoimenov seguì il percorso che il Maestro gli indicò. Dopo il 1914 si trasferì a Sofia e, dalla fondazione del villaggio di Izgrev fino alla fine della propria vita visse lì, svolgendo il ruolo di tesoriere della Fratellanza.